Gli Stati Generali della cooperazione per rafforzare le Osc

04/04/2022

di Roberto Ridolfi, Presidente LINK2007

Tante e ampie sono le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi, dalla pandemia ai conflitti dentro e fuori l’Europa, insieme a perduranti carestie, fame, povertà educativa e sanitaria, degrado ambientale, ingiustizie e disuguaglianze, violazione dei diritti umani, contrapposizioni etniche e religiose, migrazioni forzate… Esse stanno mostrando quanto siano importanti e spesso insostituibili il ruolo e il contributo delle Organizzazioni della società civile (Osc) a fianco dei più deboli, degli emarginati, degli esseri umani che rimangono ‘invisibili’ al mondo.

Si tratta di un ruolo da protagonisti del cambiamento, di soggetti attivi e propositivi, a livello locale e globale, che basano il proprio lavoro su principi e valori con al centro la dignità di ogni essere umano, il rispetto dei suoi diritti, la giustizia, la solidarietà, la partecipazione democratica, il dialogo nella convivenza, la cooperazione come base per lo sviluppo umano e la sostenibilità. Un lavoro fatto nella quotidianità con migliaia di progetti e iniziative che coinvolgono milioni di persone e intere comunità, creando legami e partenariati durevoli, con scelte indipendenti da governi e decisori politici.

È del tutto evidente che un ruolo così importante e così d’impatto comporti la capacità di saper leggere la realtà e agire di conseguenza, con decisione, tempestività e massimo impatto. Una delle sfide deve quindi essere quella di tendere, basandoci sui valori condivisi, ad una comune visione di cooperazione ed un’unità di intenti e di azione che deve penetrare e coinvolgere l’intero mondo delle Osc di cooperazione e solidarietà internazionale. Nell’interesse di tutti, perché la lungimiranza dell’azione comune non può che dare ulteriore peso al nostro lavoro e migliori risultati, sia nei progetti che di fronte alle Istituzioni.

Siamo spesso stati raccontati per le nostre divisioni che nell’immaginario pubblico hanno quindi prevalso rispetto alle nostre diversità che rappresentano invece una ricchezza e un punto di forza del mondo della cooperazione internazionale se valorizzate in una visione unitaria e un processo di confronto e arricchimento reciproci. Di fronte alle sfide da affrontare, questo processo deve essere messo in atto, con convinzione e decisione, dalla volontà delle leadership delle reti delle stesse Osc di ripensare le modalità aggregative del passato per puntare alla costruzione di un futuro insieme.

Di fronte alle emergenze, per ultime l’Afghanistan e ora l’Ucraina, le Osc di cooperazione e solidarietà internazionale sanno dimostrare tutte le loro capacità operative, di analisi e proposta nell’azione di presenza e aiuto umanitario, anche immediata. L’attuazione delle politiche di cooperazione allo sviluppo umano e sostenibile vede le Osc unite per qualificare gli interventi e per spingere, anche con una specifica campagna pubblica, il Governo e il Parlamento alla definizione legislativa dei tempi e degli stanziamenti per ottemperare all’impegno ripetutamente assunto in sede Onu, Ocse e Ue di garantire lo 0,70% del RNL per l’assistenza pubblica allo sviluppo. Che è anche un investimento per la pace.

Abbiamo, come Organizzazioni della società civile, tutte le capacità per contribuire ad una cooperazione e presenza solidale italiana nel mondo, che favorisca rapporti di partenariato e collaborazione, a reciproco interesse, contro disuguaglianze, povertà, guerre. Più agiremo insieme, senza dispersione di forze, e più saremo efficaci e credibili.

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