Jobs Act, accordo tra ONG e Sindacati sui contratti di Co.co.co

14/09/2015

Lo scorso 14 settembre i rappresentanti sindacali di Nidil CGIL, FELSA-CISL, UILTEMP e le reti di ONG, AOI e LINK2007 hanno firmato un accordo di armonizzazione, che porta l’Accordo Collettivo Nazionale sulle collaborazioni coordinate e continuative a progetto, già in atto dal 2013, ad essere in linea con la nuova normativa in tema di lavoro. Il D.Lgs. n.81/2015, in vigore dal 25 giugno 2015, ha abrogato infatti la collaborazione coordinata e continuativa a progetto, che costituiva la forma contrattuale più utilizzata dalle ONG, sia per i collaboratori all’estero che per quelli in Italia. Il Jobs Act stabilisce inoltre che, dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione cosìdetti coordinati e continuativi a meno che non esista un accordo collettivo nazionale stipulato dalle associazioni sindacali più rappresentative. L’accordo di armonizzazione appena siglato infatti regola le collaborazioni coordinate e continuative e vuole garantire agli operatori delle ONG le tutele previste dalla legge e il loro trattamento economico, in modo organico e complessivo, confermando le tutele previste in caso maternità, malattia ed infortunio abrogate dalle nuove disposizioni di legge sulle collaborazioni. Di fatto si mantengono valide le condizioni pattuite nell’accordo del 2013 sui co.co.pro e si trasferiscono sui contratti Co.co.co a seguito dell’abrogazione dei contratti a progetto intervenuta con il Jobs Act.